Si può fare alta cucina con materie prime povere che rappresentano la storia di un territorio. La ricetta proposta da Caterina Ceraudo, chef una stella Michelin, esalta i sapori della Calabria attingendo alle sue tradizioni gastronomiche con grande levità.
Ingredienti
Pasta fresca
• 400 gr di farina 00
• 200 gr
di semola
• 9
tuorli
• 2
interi
• Aceto
quanto basta
Farcia bottoni
• 240 gr
base mandorla (mandorle idratate una notte, frullate e setacciate)
• 40 gr nduja
Base mandorla
• 400 gr
mandorle pelate
• 200 gr acqua
Brodo patate
• 500 gr
di bucce di patata
• 2 litri di h20
Procedimento
Pasta fresca: mettere
tutti gli ingredienti in planetaria e impastare, lasciare riposare la pasta per
30 minuti in frigorifero
Brodo:
essiccare le bucce di patate salate a 170 gradi per 30 minuti, appena pronte
fare il brodo in una pentola a pressione, inserire le bucce di patate e l’acqua,
cuocere per 30 minuti a fuoco lento.
Base Mandorla:
mettere le mandorle a idratate una notte, frullare e setacciare.
Farcia: frullare la ‘nduja, setacciare e aggiungere
alla base mandorla preparata in
precedenza e mettere in una sac a poche e stendere la pasta molto fine, fomare
dei bottoni.
Cuocere i bottoni di pasta in acqua salata, una volta
pronti metterli in un piatto fondo, aggiungere il brodo di buccia di patate, la
barba di finocchio fresca e qualche goccia di vino bianco
(per questa ricetta usiamo il nostro bianco Imyr)
gdr@firstonline.info - Giornalista professionista, è stato direttore responsabile dal 2005 al novembre 2010 dell'AGI-Agenzia Giornalistica Italia. Premio Internazionale Ischia di giornalismo 2008 come giornalista dell’anno per le Agenzie di stampa. Nel maggio 2014 è stato nominato Consigliere Speciale incaricato delle Relazioni Internazionali e della Comunicazione in Italia dell'ADA, Académie Diplomatique Africaine - Coalizione Internazionale per lo Sviluppo. A metà degli anni ’90 ha diretto “Lazio Ieri Oggi Domani” periodico dell’Istituto di ricerche economico-sociali Placido Martini che affrontava il territorio dal punto di vista storico, antropologico, economico, culturale ed enogastronomico e che ha avuto fra i suoi collaboratori Alfonso Maria Di Nola, Antonio Spinosa, Daniele Cernilli, Daniela Scrobogna, Paolo Portoghesi, Giuseppe Galasso, Italo Alighiero Chiusano. Ha fatto parte della giuria del Premio Caseus presieduto da Gerard Depardieu. Scrive di enogastronomia su diversi portali, ha collaborato alla Guida dei ristoranti del Gambero Rosso ed è autore di documentari di enogastronomia per Raitre.